Presentazione dell’Artista

ORAZI’ (1906-1979), noto con questo nome negli ambienti culturali del suo tempo, s'impone per il suo raro talento creativo, la sua vasta e solida cultura artistica, la sua autentica formazione umanistica radicata nel clima raffinato della cultura europea delle prime generazioni del XX° secolo, così come per le sue conoscenze tecniche nel campo della pittura.
Attivo a Parigi, sin dalla prima giovinezza, questo pittore partecipa alla intensa vita intellettuale che faceva del quartiere di Montparnasse, già dagli anni 1920, il punto di incontro e di partenza delle nuove idee artistiche. Da quegli anni in avanti il suo atelier sarebbe rimasto in una tipica casa di quel quartiere.
Successivamente, durante gli anni 1930 e 1940, egli si avvicina alle esperienze del gruppo dei "Jeunes Peintres de la Tradition Française" e degli artisti che si collegavano a quella che allora veniva chiamata la "Jeune Peinture". Le opere del periodo 1940-1948 circa, nature morte, paesaggi, ritratti, rivelano chiaramente gli elementi distintivi della sua pittura, caratterizzata non soltanto dal legame con le Avanguardie Storiche francesi, Cubismo e Fauvismo, ma anche da quello con i grandi nomi dell’arte Post-impressionista. Per la produzione di quel periodo, nel giorno dell’inaugurazione di questa esposizione, viene proposto al pubblico un ritratto della moglie Lydia che, tra l’altro, lo accompagnò durante il suo soggiorno di lavoro pittorico in Barbagia.
A partire dal 1950 il suo percorso artistico conosce uno sviluppo del tutto autonomo e certamente originale. Ne è rilevante testimonianza la sua "Peinture du Mouvement" (anni 1948-1952 circa), che suscitò un notevole interesse presso stampa e critica dell’epoca per i suoi intensi effetti dinamici.
Le sue ricerche successive, in Sardegna e Messico (anni 1953-1956 circa), portano alla creazione di serie di quadri carichi di atmosfere straordinarie, capaci di evocare una natura essenziale con la sua umanità autentica, viva. Notevole fu la eco dell’esposizione personale dei dipinti sulla Sardegna tenutasi nel 1954 presso la Galerie Marcel Bernheim di Parigi, alcuni dei quali vengono presentati a Gavoi dopo pressoché un cinquantennio da quell’avvenimento.
Sempre in quegli anni egli dipinge Parigi e in particolare la Senna con i suoi bordi costellati di barconi e cantieri che indicano la repentina trasformazione della città nel dopoguerra (1956-1958 circa): è una fase che annuncia già la sua rottura con l’esperienza figurativa classica.
Dalla fine della decade 1950 la sua pittura si orienta risolutamente verso la dimensione dell’Informale e nel campo complesso della Pittura in Rilevo, che, nella creatività di quest’Artista, può essere definita con un termine forte, usato peraltro dai critici del tempo: “Peinture de la Matière”. E’ l’inizio di un periodo di grande intensità intellettuale (1959-1968 circa), che rivela pienamente, nelle ricca produzione di quegli anni, la sorprendente immaginazione di quest’Artista, così come la sua formidabile padronanza dei mezzi tecnici.
La sua Pittura in Rilevo testimonia una forte tendenza alla definizione circolare delle forme, che lascia intravvedere quella che sarà la sua successiva maniera, chiamata la "Ligne Circulaire", con i suoi colori ovattati, teneri ma violenti al tempo stesso e dalla quale emergono talvolta inquietanti proiezioni psichiche che si configurano come affascinanti "Teste-Paesaggio"(1969-1976 circa).
Il paesaggio ritorna del resto sempre quale protagonista delle tele di questo Pittore, dalla sua giovinezza sino alla sua ultima ricerca (1976-1978) ove la terra viene percepita nell’essenza delle sue forme, dei suoi colori, della sua generosità e tenerezza verso l’uomo.

Questa presentazione, completata da ulteriori informazioni sull’evoluzione pittorica dell’Artista, accompagnate dagli articoli della stampa dell’epoca, nonché dall’elenco delle principali esposizioni delle sue opere, è pubblicata sul sito a lui dedicato: www.painter-in-paris.com